poesia strana
Stai attento, Matteo, perché di sbagli se ne fanno molti e di continuo. Ma è pur sempre semplice come cadere e farsi male.
D'altra parte, anche tu non volevi più ritornare sulle piste da sci, dopo tutto quel dolore di bambino che urla.
La cosa è piuttosto confusa, lo ammetto, e la luce è più uno sporadico bagliore che una sorta di chiarezza, Matteo.
Però, quando è chiaro, le poche volte che chiaro è, si vede quanto sia brutto il cinismo e quanto pigra sia la rassegnazione.
Non che io sia per la soluzione piu' complicata. No, anzi. La mia montagna non si sposta di un millimetro. E' il luogo dove vorrei essere che si muove con me con costanza più che quotidiana.
Che ironia, Matteo. Ma che brutto, se non ci fosse!
E poi anche se piove di continuo, la pioggia non mi piace di meno. Le gocce che cadono in un caos cosi ben ordinato, io penso, le guardiamo come si guardano le persone.
La pioggia come pioggia è quella gente dove tutti sono piccoli e uguali. Lo vedi Matteo, come lo vedo io?
La neve, in questo senso, è sopravvalutata, e mi sembra che riduca le diversità alla forma del cristallo e la bellezza a simmetrie fragili.
In ogni caso, Matteo, dovresti provare di tanto in tanto a seguire una sola piccola entità. Prendertene cura da quando appare nel tuo campo visivo a quando lo lascia, tornando ad essere gente.
Un po' un piccolo principe per una volpe, ma molto piu' di fretta. Sempre ricordandosi che tutto è relativo.
Ma ora scusami, Matteo, perché qui, al principio, si parlava di sbagli e poi ho involontariamente divagato. Sono stanco per l'aver dormito poco.
Però a pensarci bene la divagazione può tornarci utile. Allora, guarda, provo ad usarla per gli sbagli.
Ho pensato, infatti, che anche con la pioggia non e' cosi semplice. E l'identificarsi in una goccia oppure in un'altra è piu questione di caso che non di scelta ponderata.
Finire nell'una o nell'altra grondaia è un po' come nascere ricchi o nascere poveri. Ed ogni pozzanghera tamburellata, se ti sforzi un po' Matteo, è una singola nazione. A volte nella storia del temporale alcune si fondono pacificamente, altre vengono conquistate. Alcuni paesi vengono addirittura devastati dall'impeto imprevedibile di una macchina veloce e per salvarsi si rifugiano nelle pozzanghere vicine. Ma scusami ancora Matteo, perche' non mi riesce di smettere di divagare.
Forse e' meglio se finisco qui, perche' sono ancora stanco e guardando di fuori non so più scegliere le mie gocce. Sono tutte così uguali.
Se posso dire un'ultima cosa però - e scusami ancora, Matteo, per tutta questa confusione - vorrei mi fosse possibile scegliere di essere una di quelle gocce che poi evaporano sempre.
E ritornano in cima alla montagna.

Commenti
Magari sarebbe stato meglio cambiare nome, ma cosi l'ho scritta ed usare un altro nome prevedeva la scelta di, appunto, un altro nome (non so se mi spiego).
Comunque sia, mi scuso col Defra, in anticipo. :-)
Smetterò di abusare di funghi allucinogeni tedeschi...
Che ne faccio del post, lo cancello?
Però ha un che di postumano.. :-)
Chissà che cosa ti ha spinto ad utilizzarlo e in modo così ripetuto :)
In effetti non potrei essere io anche perchè le occasioni in cui mi chiami matteo sono... inesistenti!
Comunque non cancellarla :)