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Visualizzazione dei post da aprile, 2010

Jantelagen - the law of Jante

" Seduto sotto un ponte si annusava il re dei topi / sulla strada le sue bambole bruciavano copertoni. Sdraiato sotto il ponte si adorava il re dei topi / sulla strada le sue bambole adescavano i signori ." Mi si dice - alcuni di voi hanno letto quella mail - che in Svezia vige una regola non scritta. Gli svedesi credono che il considerarsi superiori o speciali, meglio degli altri, sia sempre sbagliato. Vestono tutti circa allo stesso modo e, a guardarli ad uno ad uno, non sapresti dire chi é il ricco e chi il povero. Jantelagen : verificherò tra qualche giorno. In Italia, pare si viva completamente all'opposto. Non voglio esprimere nessun giudizio (fottuto comunista mangiabambini). Volevo solo proporre una riflessione e leggere qualche commento. Volevo parlare di Adro e della famosa lettera : chissà che due gonadi ne avete. Ma giusto un secondo, giuro. Solo perché non riesco a smettere di pensare alle mamme che urlano fuori dalla scuola. Ci provo, ma non riesco a c...

Quel brusio quotidiano oltre il quale... Boh!

Io li ho educati, ho rinvigorito le loro braccia, ma essi tramano del male contro di me (Osea 7:15) Questa frase campeggia sul calendarietto "La parola, giorno per giorno"; è uno di quei calendari 8x12 cm in cui stacchi ogni giorno il foglietto. Fa molto elementari, avete presente quelli coi numeri rossi? Scandisce il tempo che passa. Peccato che, fino a stamattina, fosse fermo al 7 Aprile... Di fronte a me il pc fisso word aperto, a sinistra il posacenere con una cicca fumante (non c'è però concedetemi l'immagine evocativa), a destra il portatile fumante anch'esso, simula 5 anni di funzionamento di un impianto di riscaldamento in 36 minuti netti. Vado a farmi un caffè, o meglio, una fika, e poi riprendo l'attività.

Swiss Riss: The Memoirs

- A Gin&Tonic, please. - Sure. - Is this place so crowded every Wednesday? - Yeah, of course. - Cool. Sono a Kleis 5, quartiere post-industriale molto hip di Zurigo. Dietro di me una folla di donne e uomini fino ai 35 anni si dimena sulla pista a ritmo di techno e musica 8-bit. Alcuni limonano avidamente. Lingue sconosciute. È mercoledì sera. ----- - Michele, if you want something to drink just ask Marianna. She's our host tonight. - Ok, thanks a lot. Sono una decina di metri sotto terra, in un club di Davos. Il locale si sviluppa su due piani: giù un ampio salone con pista da ballo, salette e bar, su una balconata che corre tutta attorno al muro, con vista sulla folla danzante. C'è buona musica: il latino-americano serve solo per scaldare un po' la folla. Per fortuna. Qua e là si vede qualche bandiera svizzera. È sabato sera. ----- - Did you have a look at the menu? - Yes, I'll take the sea bream. - Of course. - Thank you. I ristoranti degli alberghi sono mediamen...

oggetti smarriti

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Ricominciamo a scrivere. Questo il piano. Com'é che si era deciso di iniziare? Mi pare tipo: "grande ritorno di Geodisney, il blog più amato del web". Vento di sottofondo. Balla di fieno che rotola lentamente nella polvere. Musiche di Ennio Morricone. Primo post della nuova era e ho in mente solo piccole bozze sconnesse. Pensieri da ordinare. Rabbia, orgoglio, pregiudizio e Jane Austen. Guardo annozero (fischi). Qui fa freddo quando e come non dovrebbe e c'é un nuvola di cenere non metaforica in arrivo. Ma ieri mi é stata riferita un'idea che mi fa pensare. Sembra banale e pertanto va scritta. Dice che il mondo, la terra e la vita in sé sono entità composte e complicatissime, ma che gli elementi che formano le infinite combinazioni sono sempre pochi e semplici. La sostanza é che, quindi, forse - conciossiacosaché - sto sbagliando in toto. Mi faccio angosciare dove non dovrei, invece di raccogliere quei quattro mattoni che mi servirebbero per capire tutto. Ora no...