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Visualizzazione dei post da marzo, 2009

delle cose piccole (e delle cose grandi)

Ho una sacca da pallacanestro viola. E' stata la prima sacca che io abbia mai usato. Un bambino della seconda elementare. Quando ho cambiato squadra l'avevo restituita. 1993. Finita, per qualche ragione, in un magazzino delle vianelle, il mio allenatore me l'ha regalata, anni dopo, per "fare posto". Il punto ovviamente non è questo. Il punto è che la sacca è piccola. Per essere una sacca da pallacanestro. Ma era grande. Giuro. Quando io ero piccolo la sacca era grande. "Wow. Che osservazione intelligente!" Però ce n'erano molte altre. Di cose grandi. I videogiochi erano la cosa più importante. I compleanni degli amici erano i grandi eventi. Le partite di calcio a ricreazione e imitare i film di Fantozzi. E c'erano cose piccole. Laterali. Che sfioravano solamente, invisibili, una routine dimenticata. Il lavoro dei miei genitori. I soldi per i gelati e per l'ultimo lego technic sotto l'albero di natale. E le cose sono sempre le stesse. Sono...

..preso da un altro blog..

21 " Siamo andati a visitare la cattedrale, mi ha abbastanza impressionato, era una costruzione architettonica fantastica, siamo entrati e stava piovendo un po' (fuori), e dentro puzzava un po' di piscia, e l'interno era più stupefacente dell'esterno, saliva e saliva e mi ha fatto quasi desiderare di poter accettare il Dio dei cristiani invece dei miei 17 minuscoli dei protettori perché un grande Dio mi avrebbe aiutato a superare un mucchio di porcherie e di terrore e di dolore e di orrore, sarebbe stato più facile e forse persino più ragionevole, mi avrebbe aiutato a capire qualcuna delle puttane con cui ho vissuto e qualcuna delle donne, i lavori monotoni e la mancanza di lavoro, le notti di rabbia e di fame, e suppongo che tutte le persone che sono entrate in quella cattedrale abbiano avuto dei pensieri, e che qualcuno di quei pensieri avrebbe potuto condurle a convertirsi, ma io, ho pensato, se mi fossi convertito, se avessi creduto, avrei dovuto lasciare il ...

Di Gennaio. Una Sera.

" Era quella strana, bella sensazione che tutto fosse a posto. E che le cose fossero proprio come dovevano essere. Una madre preoccupata. E una cena con dei buoni amici. Il rumore della pioggia di fuori. E dentro solo un flusso di pensieri sconnessi. Sentirsi Salvi. Salvati. Essere attaccati alla cosa 'giusta', pur intuendone tutta la fragilità. Un infinito modo del sentire. E degli occhi buoni. Contraddizioni palesi. Nascoste. E ancora amici. E terra. E aria fredda tirata su per il naso fin dentro il cervello. E caldo nello stomaco." (...)