delle cose piccole (e delle cose grandi)
Ho una sacca da pallacanestro viola. E' stata la prima sacca che io abbia mai usato. Un bambino della seconda elementare. Quando ho cambiato squadra l'avevo restituita. 1993. Finita, per qualche ragione, in un magazzino delle vianelle, il mio allenatore me l'ha regalata, anni dopo, per "fare posto". Il punto ovviamente non è questo. Il punto è che la sacca è piccola. Per essere una sacca da pallacanestro. Ma era grande. Giuro. Quando io ero piccolo la sacca era grande. "Wow. Che osservazione intelligente!" Però ce n'erano molte altre. Di cose grandi. I videogiochi erano la cosa più importante. I compleanni degli amici erano i grandi eventi. Le partite di calcio a ricreazione e imitare i film di Fantozzi. E c'erano cose piccole. Laterali. Che sfioravano solamente, invisibili, una routine dimenticata. Il lavoro dei miei genitori. I soldi per i gelati e per l'ultimo lego technic sotto l'albero di natale. E le cose sono sempre le stesse. Sono...